分类: 项目管理
2014-10-25 09:25:59
La comunità esperantista è una delle poche comunità linguistiche su
scala mondiale i cui parlanti, senza eccezioni, siano in possesso di due
o più lingue. Ogni membro della comunità ha accettato di fare lo sforzo
di apprendere almeno una lingua straniera, fino a un sufficiente
livello di comunicazione orale. In molti casi ciò ha portato a conoscere
e ad amare varie lingue e in generale ad avere un più ampio orizzonte
personale.Noi affermiamo che gli appartenenti a tutte le comunità
linguistiche, sia grandi che piccole, dovrebbero disporre di una
possibilità reale di impadronirsi di una seconda lingua, fino a un
elevato livello comunicativo. Noi siamo un movimento mirante a ottenere
che tale possibilità venga fornita.La disparità di potere fra le lingue è
alla base di una continua insicurezza linguistica o di una diretta
oppressione linguistica per grande parte della popolazione mondiale.
Nella comunità esperantista gli appartenenti a lingue maggiori e minori,
ufficiali e non ufficiali, s'incontrano su un terreno neutrale, grazie
alla volontà reciproca di realizzare un compromesso.
Tale equilibrio tra diritti linguistici e responsabilità crea un
precedente utile a sviluppare e valutare altre soluzioni per la
diseguaglianza linguistica e per i conflitti generati dalle lingue.Noi
affermiamo che le grandi differenze di potere tra le lingue minano le
garanzie, espresse in tanti documenti internazionali, di parità di
trattamento senza discriminazioni su base linguistica. Noi siamo un
movimento per i diritti linguistici.Ho scritto questo testo per un
attore, Eugenio Allegri, e un regista, Gabriele Vacis. Loro ne hanno
fatto uno spettacolo che ha debuttato al festival di Asti nel luglio di
quest'anno. Non so se questo sia sufficiente per dire che ho scritto un
testo teatrale: ma ne dubito. Adesso che lo vedo in forma di libro, mi
sembra piuttosto un testo che sta in bilico tra una vera messa in scena e
un racconto da leggere ad alta voce. Non credo che ci sia un nome, per testi del genere. Comunque, poco
importa. A me sembra una bella storia, che valeva la pena di raccontare.
E mi piace pensare che qualcuno la leggerà.Succedeva sempre che a un
certo punto uno alzava la testa...
e la vedeva. è una cosa difficile da capire. Voglio dire... Ci stavamo
in più di mille, su quella nave, tra ricconi in viaggio, e emigranti, e
gente strana, e noi..